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Capitolo 21

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs



21


Passarono 4 mesi . Io non chiamai mai più Valentina . Ne gli mandai messaggi . Niente. Mi dedicavo al lavoro di baby sitter ad Alice , a catalogare le storie di noi , ed alle pubbliche relazioni nei vari siti .

Facendo rapidi calcoli chi doveva nascere era a sto punto già nato o nata . Perché non ero neanche più sicuro del sesso che avesse . E sinceramente in quel periodo non mi importava neanche . Tanto non era mio. Non uscivo con nessuna . Ne volevo frequentare alcuna ragazza ,non mi interessava proprio .

Il problema era che la mia voglia di scrivere poesie si era esaurita . Non scrivendo per lei , non scrivevo più niente . Ed un poeta che non scrive e ‘ peggio di un uomo condannato a morte .

Che cosa volevo adesso dalla mia vita? Siamo stati insieme quasi nove anni. Forse lo eravamo ancora per lei? E per me? Avevo tanta confusione in testa che la sera, rimanevo fisso davanti alla televisione. Qualunque film ci fosse, io non c'ero. Qualunque cosa mi dicessero , ero altrove.

Solo quando stavo con la bambina, mi concentravo veramente sui miei compiti. Le insegnavo a leggere, le raccontavo storie di fantasia che costruivo li per li. Erano facili per gente come noi.

E forse quello stato mi rendeva felice. Mi bastava. Avevo Angel , e con Siria andavo molto d'accordo. Lei ha sempre avuto l'accortezza di non forzarmi su niente. Di non cercare di tirarmi fuori da pensieri che solo io potevo gestire nel cuore e nella mente.

Samuel era sparito di nuovo. Ma ormai ci ero abituato.

Una mattina che pareva come le altre , era un mercoledì mi pare e Siria doveva fare un meeting importante e dei colloqui di lavoro per delle aziende private nel campo medico e di psicologia .

Fui svegliato perché c’era bisogno che facessi una cosa per lei che non fosse guardare Alice .

“ Micael sono nella merda . Mi disse .”

“ Lo sai che oggi ho quel incontro importante vero ?” Mi chiese .

Io risposi di si è le dissi che poteva chiedermi qualunque cosa .

“ Jacopo ha la febbre a 39” l’ho svegliato mezz’ora fa ma non riesce neanche ad alzarsi .

Doveva venire con me , sia per sostenermi sia per tradurre certe cose che devo esporre in inglese .” Si fermò .

Mi misi a ridere . Angel e ‘ malato ? Ma che è una barzelletta ? “

“Non ce la fa proprio . Poi fuori fa un freddo cane . Puoi venire te ? “ Mi chiese .

“Io? Ed Alice ?” Domandai preoccupato .

“ La lasciamo a lui . Ha la febbre mica sta morendo . La può guardare .”

“Ma io non sono pratico delle cose vostre “ Gli intimai preoccupato .

“Micael te devi solo sostenermi . Annuire . Reggermi le cose che sono tante , darmi il fascicolo che ti chiedo ogni volta e sporadicamente tradurre in inglese .” Mi disse .

“ Perché lo sai a me l’inglese proprio “ concluse .


Perciò l’accompagnai. E devo dire. Mi comportai bene . Andò tutto alla perfezione .

Ma tra una pausa ed un ‘altra , mentre Siria studiava le pratiche , io telefonavo a casa per sentire come stavano .


Angel rideva .

“ Se mi hai mandato me perché non ne avevi voglia e ti sei fatto salire la febbre apposta , io ti uccido “ gli dissi .

Lui tossiva e rideva . Poi mi passava Alice .


Tornando a casa Siria mi ringrazio’ molto . La sua carriera forse aveva ottenuto una svolta decisiva .


Angel il giorno dopo aveva la febbre di nuovo .

Il giorno successivo gli andò a 40.

E la sera decidemmo di chiamare il dottore .


Fine della puntata

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