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Capitolo 6

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Capitolo 6


Il viaggio


Premessa


Quando l’amore ti prende .

Con tutta la sua crudeltà ti dilania anima e pensieri .

Ti strappa dal suolo e ti getta nel abisso.

Ti toglie il respiro perché ti rapisce il cuore .

Ed il miserabile riscatto che ti chiede

Quasi mai sei in grado di ripagarlo .


Dopo quel bacio la mia vita cambiò .

Se esistesse una definizione ad essere più innamorato di quanto lo ero prima avrei dovuto coniarla . Oltre l’amore .


Ci incontrammo il giorno dopo . Fuori in un bar qualunque ma che faceva cappuccini speciali .

Lei era lì . Seduta su un gradino di una casa . In via San Gallo . Dove abitava con quella sua non amica .

La vidi .

Completamente struccata .

Fumava una marlboro rossa. Indossava una maglietta con la scritta Slayer , pantaloni neri di jeans e 18 anni di una bellezza spaventosa .

Mi vide e mi fece un cenno con la mano .

Entrammo nel bar ad ordinare .

Io ero assorto totalmente dal suo volto .

Da quella bocca che il giorno prima davanti a tutti , mi aveva regalato il mio primo bacio .

Stetti per dirle qualcosa ma il suo dito si appoggiò velocemente sulle mie labbra.

“Micael! Aspetta!” Mi fece .

Poi con una mano fece un gesto strano sul basso ventre. Come se avesse un dolore che non poteva dimenticare o superare .

Cosa mi voleva dire senza dire ?

Il suo passato riaffiorava o mai certe situazioni se ne erano andate?

“Micael tu mi piaci davvero . “ mi disse

“Sei buono “ continuo’.

“Troppo buono per una come me che odia la vita e gli uomini .” Concluse .

Io al momento non seppi cosa dirle .

La parola in mia difesa era “ io ti amo”

Ma mi fermo’ al “ti”.

“Micael ascolta , vedremo con il tempo cosa ci accadrà . Ora devo risolvere delle questioni . Mi aiuterai ?” Chiese .

“Certo che questioni ?”

“Vorrei tornare in un posto “ mi disse .

“ Forte!” Risposi io.

“Vorrei che andassimo noi quattro. Insieme .” Continuò.

La guardai e senza una vena di gelosia le dissi che ogni cosa che facevamo insieme a me piaceva .

Andammo al caffè letterario nel pomeriggio . Mi ricordo il tragitto . Mi teneva per mano .

Era la fine del mondo . Del mio cuore . Della mia esistenza , ogni volta che staccava quella mano per fare altro . Per poi donarmela di nuovo .

Come si poteva amare così tanto qualcuno ?

Al caffè Valentina ci fece sedere e ci spiegò ciò che voleva fare.

“Sono spesso silenziosa e scorbutica ! Lo so . “ rivolgendosi a noi tre.

Angel fumava .Giocherellava nel blog e beveva un calice di vino rosso .

Valentina proseguì la storia .

“ Sono orfana . Non ho una famiglia . Non ho mai conosciuto i miei . Se sono vivi o sepolti chissà dove non mi importa .”

Angel spense la sigaretta ed abbasso’ lo schermo del portatile .

“Non so neanche dove sono nata ! “ ci disse.

“ So solo che mi sono trovata in un orfanotrofio per poi scapparci .” Si fermò .

Qualcosa le doleva forte dentro . Lo intuivo da quegli occhi . Dal modo con il quale li chiudeva e li riapriva per darsi alla vita.

“Devo tornare nel luogo dove ho vissuto per molti anni . Devo riprendermi un po’ del mio passato e portarlo con me. Mi aiuterete ? “ Chiese.

“ Micael ha già accettato “disse.

Samuel apostrofo’ “Ma va? Non me l’aspettavo .”

Angel parlò “Valentina siamo una sola cosa . Condividiamo i nostri pensieri da tempo ormai . Questioni organizzative ma ti aiuteremo volentieri . “ Poi guardò Samuel .

“Vero Samuel ?”

Samuel rise.

“ Si si tanto non ho un cazzo da fare !” Rispose .

“Si vede proprio che sei un poeta maledetto ! Che finezza . Disse Angel ridendo .

“Io sarò maledetto ma te bischero .” Gli rispose . Poi sorrisero.

“In quale parte dell’Italia bisogna andare ?”chiesi io incuriosito ed anche per dirlo ai miei .

Lei mi guardò . Poi mi fece quasi una carezza ma la sua mano si ritirò .

“Edimburgo .”

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