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Sangueneve

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Sangueneve


Ospedale psichiatrico di Firenze


Reparto H


Jessica attraversò il corridoio come tutte le mattine.

Il suo orario di lavoro era ‪dalle 07:30 alle 12:30‬.

Salutò un infermiera, poi passò per un corridoio adiacente fino ad una porta rossa.

Prese un foglio dalla tasca e ne lesse un codice con la mente.

Poi lo digitò sul tastierino a lato della porta che ,con un leggero sbuffo, si aprì.


Proseguì lungo un altro corridoio; qui le luci erano in alternanza, accese e spente.

Ci sarebbe voluta un po di manutenzione in quegli edifici; soprattutto in quelle zone meno frequentate.

Jessica pensò che oltre a lei pochi arrivavano fino al reparto H.

Se qualcuno che per curiosità ne fosse a conoscenza , avesse chiesto alla reception:

“Scusi per il reparto H?”

Gli addetti al banco avrebbero risposto che non esisteva tale reparto.

Non perché non volessero dare una risposta o fosse un segreto di stato.

Semplicemente non lo sapevano.

Jessica svoltò sulla destra. Sorpassò tre porte. Tutte uguali.

Poi Si fermò un attimo e prese dalla tasca un mazzo di chiavi.

“Vediamo quale “ Disse.

Aveva una ventina di chiavi tutte uguali e per distinguerle l'una dall'altra con dei pennarelli, le aveva evidenziate con colori diversi.

“Eccola! La rossa!” Disse.

Quando si aprì la porta , di una pesantezza assoluta; Jessica si preoccupò subito di accostarla per poi spingerla verso la chiusura.

Non perché avesse paura che chi stava li dentro potesse fuggire; solo perché c'erano certi protocolli rigidi da seguire, e lei nel suo lavoro aveva sempre seguito ogni regola che le era stata posta.

“Amore! Come stai Oggi?” Disse ad una figura distesa su un lettino.

“Guardi la televisione? Che danno?” Chiese di nuovo.

La bambina si voltò verso Jessica e le sorrise; poi si alzò dal letto per andarle incontro.

“Aspetta ti aiuto.” Disse Jessica.

“Karen aspetta non sforzarti” Continuò.

Karen era una bambina bellissima; occhi celesti con capelli lunghi biondissimi.

Aveva dodici anni ma ne dimostrava almeno quindici come statura.

Si avvicinò a Jessica e le parlò all'orecchio.

“Cosa?” Disse Jessica.

La bambina sorrise, poi l'abbracciò.

“Sei cosi dolce Karen” Poi le diede un bacio.

“Tieni! Ti ho portato da mangiare!” Pronunciò ancora.

“So che ti piacciono!”

La bambina guardò la pietanza e le fece una carezza.

“Sicura che? No niente.” Concluse.

Karen le si avvicinò di nuovo e le sussurrò ancora nell'orecchio.

“Ok! Ok! Ho capito.

“Non ami cibo al infuori di questo.”

“Ma una bella bistecca? Delle patate? Del riso? Niente Karen?” Chiese ma già profonda conoscitrice della risposta.

La bambina annuì.

“Senti Karen io dovrei andare” Le disse.

“Oggi il mio ragazzo mi fa fare gli straordinari al commissariato”

“Due palle due!” Urlò.

Karen sorrise; poi prese la pietanza e la portò davanti alla televisione.

Jessica si sporse verso il video.

Davano un programma sulla riproduzione dei Fenicotteri.

Un documentario.

“Ah interessante!” Le disse.

“Ma da quando ti interessi ai documentari?”

La bambina parve non ascoltare più.

Jessica aprì la porta e la salutò.

Lei rispose con un saluto.

Poi Jessica diede un ultimo sguardo alla stanza.

Disadorna.

Un tavolo

un letto

due sedie

una televisione al plasma vecchio modello

sulla parete di fronte al letto dei disegni.

Karen era strepitosa nel disegnare.

Ma quei disegni,

quei disegni mostravano specie di insetti

inesistenti alla conoscenza terrena.

E quando Jessica lasciò anche per quel giorno Karen nei suoi strani mondi;

pensò a quanto fosse difficile essere diversi.

“Karen, dolce piccola Karen!” Disse tra se e se.

“Domani cerco di convincerti a mangiare altro!”

“Basta quelle orribili piattole”


Fine della prima puntata

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