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Ultima puntata
Passarono i secoli
ma forse anche di meno
dove ero ora
il concetto di tempo non aveva granché voglia di significare qualcosa
la mia esistenza era parzialmente noiosa
ero solo
terribilmente solo
ma ogni tanto
mi appariva davanti uno strano pezzo di carta
(una volta l'ho trovato appallottolato sulla spiaggia)
(ne comprendo il significato della materia)
che mi diceva delle cose
forse ero io che riuscivo a comprenderle
mi dava indicazioni
piccoli lavoretti
sempre nel mio status di ruzzola merda s'intende
in pratica
appallottolavo pezzi di nuvola
(così c'era scritto di fare)
per poi metterle da parte
che qualcuno le avrebbe gettate di sotto
prima o poi...
mah...?
Sta di fatto che io lo facevo
ogni momento ne appallottolavo un po
facevo il mio percorso
lasciavo la palla di nuvola
e tornavo indietro
in quel momento avrei voluto dire a voi
giganti
che il paradiso non è come pensavate
volare
fluttuare
non far niente
qui si lavora!!!
E tanto!!
Passarono altri secoli
o giù di li
forse cominciai a dimenticare quel concetto di tempo che tanto mi aveva limitato nei gesti
quando stavo su quel muretto
un giorno
(classifichiamolo tale per la vostra comprensione)
mi arriva una lettera diversa
una lettera prioritaria
(Di cui ignoro il significato)
Una lettera che diceva
che c'era stato uno sbaglio
un grossolano errore
che erano confusi e dispiaciuti
che chiedevano perdono
fortemente perdono
al che pensai
vai..dovevo andare all'inferno..non al paradiso...
e dire che mi ero abituato bene a fare pallottoline di nuvola...
che peccato...
Mi guardai intorno ma non vidi nessuno
cercai di comunicare per avere alter spiegazioni oppure il da farsi
ma nessuno mi udii
poi
mi prese un forte sonno
come quando quell'uomo brusco del bar
mi diede la spolverata
un sonno strano
come un dormiveglia
(e non mi chiedete se so il significato)
strane voci cominciarono a farmi confusione nella mente
tante voci
mi chiesi se la cosa era normale
se l'inferno era vicino
pertanto se ero in viaggio o cosa altro
poi aprii gli occhi ed ero ancora li
tutto bianco
sempre bianco
Mi giunse un'altra lettera dove mi veniva spiegato che dovevo concentrarmi
che avevo in realtà dimenticato
anche se loro
il danno l'avevano comunque fatto
e non si distoglievano dalle colpe
Ma quali colpe pensai?
Si spense tutto di nuovo
e stavolta sognai davvero
mi vennero in mente i miei genitori
o almeno credo
ma chi erano veramente i miei genitori?
Chi ero io veramente?
Le voci continuarono
la mia testa stercoraria pareva scoppiare dal disturbo che mi davano
mi dicevo
“Basta!”
“Basta vi prego”
“Cosa ho fatto di male?”
“Ah! Se questo è l'inferno è tremendo!”
Il sogno proseguì e mi sentii trasportato
non so dove
non so come
non ero più in quel luogo
era molto buio
tanto buio
per un attimo presi paura
poi compresi che non esisteva il concetto di paura
e non l'ebbi più
vidi una luce lontana
poi due
poi tre
tante luci
piccole luci lontane
vidi colori
colori bellissimi
poi
vidi qualcosa a me molto familiare
una palla
ma si
forse era una palla di merda
una di quelle che facevo un tempo
mi avvicinai a lei
sempre di più
poi qualcosa mi bloccò
qualcuno mi parlò
pensai
non è che per caso è quel Dio di cui i giganti parlano?
Mi voltai
non c'era nessuno
poi vidi
una palla un po più grossa ma più luccicante
una palla di fuoco
Forte! Mi dissi...
chissà di chi è...
chissà chi l'arrotola...
e poi lo vidi
si
lo vidi
era come me
un po più grande
mi guardò con quel suo volto stercorario
e mi sorrise
(anche noi sorridiamo che credete)
Si sporse verso di me
mi diede una zampa
io allungai la mia
ne sentii il contatto
mi disse
“Figlio”
io compresi
“Padre”
Mi disse il suo nome
“Khepri”
mi disse
“Tu sei mio figlio”
“Tu avevi dimenticato”
Non so ancora padre
chi sono?
Gli chiesi!
Chi sei?
Che fai con quella palla?
“Non lo sai figliolo? Non sai il tuo ruolo?”
“Io sono Il Dio del sole”
Il Dio del sole? Gli domandai?
E che facciamo qua?
E lui mi disse
“Io creo il sole ogni giorno”
ed ogni giorno lo distruggo
per poi crearlo di nuovo il giorno dopo!”
Tu appallottoli quella cosa la ogni volta? Non ti bruci?
“No figliolo” Mi disse! Ed anche te l'hai sempre fatto! Solo che per un attimo
un istante solo avevi dimenticato il tuo ruolo
ora vai
prendi consapevolezza di ciò che sei
tu sei ...”
Io sono!
Io sono Un Dio vero?
“Come me Figliolo!”
“Vai! Verso la tua palla!” Disse
“Quella che ti sei scelto dai tempi dei tempi”
Guardai strabiliato ciò che avevo davanti
e mi ricordai quanto tanto assomigliasse a quel posto nel quale rotolavo faticosamente giorno e notte
quel posto nel quale sono stato venerato
per gioco
e poi ucciso
nel posto nel quale ho ascoltato le loro parole
preghiere
invocazioni
ma non avevo capito che
tutto ciò che chiedevano
in fondo
lo chiedevano a me
forse mi ero trasformato apposta
forse no
io ero il loro Dio
io
e questa palla
la terra
dove loro vivono.
Compresi in un istante la mia grandezza nei confronti di quella minuscola palla
il mio potere...
Mio padre mi salutò dicendomi
“Ora cosa farai figliolo?”
Ed io
Be..già che ci sono....per oggi...
non ho voglia...di smontare questo ben di “Dio”
appunto..
oggi si cambia...
dirò loro...
a quei piccoli signorini tanto problematici...
“PREPARATEVI A RUZZOLARE”
SONO TORNATO!”
Fine
Valentina.
dedicata a tutti i miei amici ruzzolafeci
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