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Ultima Puntata

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Ultima puntata

Passarono i secoli

ma forse anche di meno

dove ero ora

il concetto di tempo non aveva granché voglia di significare qualcosa

la mia esistenza era parzialmente noiosa

ero solo

terribilmente solo

ma ogni tanto

mi appariva davanti uno strano pezzo di carta

(una volta l'ho trovato appallottolato sulla spiaggia)

(ne comprendo il significato della materia)

che mi diceva delle cose

forse ero io che riuscivo a comprenderle

mi dava indicazioni

piccoli lavoretti

sempre nel mio status di ruzzola merda s'intende

in pratica

appallottolavo pezzi di nuvola

(così c'era scritto di fare)

per poi metterle da parte

che qualcuno le avrebbe gettate di sotto

prima o poi...

mah...?

Sta di fatto che io lo facevo

ogni momento ne appallottolavo un po

facevo il mio percorso

lasciavo la palla di nuvola

e tornavo indietro

in quel momento avrei voluto dire a voi

giganti

che il paradiso non è come pensavate

volare

fluttuare

non far niente

qui si lavora!!!

E tanto!!

Passarono altri secoli

o giù di li

forse cominciai a dimenticare quel concetto di tempo che tanto mi aveva limitato nei gesti

quando stavo su quel muretto

un giorno

(classifichiamolo tale per la vostra comprensione)

mi arriva una lettera diversa

una lettera prioritaria

(Di cui ignoro il significato)

Una lettera che diceva

che c'era stato uno sbaglio

un grossolano errore

che erano confusi e dispiaciuti

che chiedevano perdono

fortemente perdono

al che pensai

vai..dovevo andare all'inferno..non al paradiso...

e dire che mi ero abituato bene a fare pallottoline di nuvola...

che peccato...

Mi guardai intorno ma non vidi nessuno

cercai di comunicare per avere alter spiegazioni oppure il da farsi

ma nessuno mi udii

poi

mi prese un forte sonno

come quando quell'uomo brusco del bar

mi diede la spolverata

un sonno strano

come un dormiveglia

(e non mi chiedete se so il significato)

strane voci cominciarono a farmi confusione nella mente

tante voci

mi chiesi se la cosa era normale

se l'inferno era vicino

pertanto se ero in viaggio o cosa altro

poi aprii gli occhi ed ero ancora li

tutto bianco

sempre bianco

Mi giunse un'altra lettera dove mi veniva spiegato che dovevo concentrarmi

che avevo in realtà dimenticato

anche se loro

il danno l'avevano comunque fatto

e non si distoglievano dalle colpe

Ma quali colpe pensai?

Si spense tutto di nuovo

e stavolta sognai davvero

mi vennero in mente i miei genitori

o almeno credo

ma chi erano veramente i miei genitori?

Chi ero io veramente?

Le voci continuarono

la mia testa stercoraria pareva scoppiare dal disturbo che mi davano

mi dicevo

“Basta!”

“Basta vi prego”

“Cosa ho fatto di male?”

“Ah! Se questo è l'inferno è tremendo!”

Il sogno proseguì e mi sentii trasportato

non so dove

non so come

non ero più in quel luogo

era molto buio

tanto buio

per un attimo presi paura

poi compresi che non esisteva il concetto di paura

e non l'ebbi più

vidi una luce lontana

poi due

poi tre

tante luci

piccole luci lontane

vidi colori

colori bellissimi

poi

vidi qualcosa a me molto familiare

una palla

ma si

forse era una palla di merda

una di quelle che facevo un tempo

mi avvicinai a lei

sempre di più

poi qualcosa mi bloccò

qualcuno mi parlò

pensai

non è che per caso è quel Dio di cui i giganti parlano?

Mi voltai

non c'era nessuno

poi vidi

una palla un po più grossa ma più luccicante

una palla di fuoco

Forte! Mi dissi...

chissà di chi è...

chissà chi l'arrotola...

e poi lo vidi

si

lo vidi

era come me

un po più grande

mi guardò con quel suo volto stercorario

e mi sorrise

(anche noi sorridiamo che credete)

Si sporse verso di me

mi diede una zampa

io allungai la mia

ne sentii il contatto

mi disse

“Figlio”

io compresi

“Padre”

Mi disse il suo nome

“Khepri”

mi disse

“Tu sei mio figlio”

“Tu avevi dimenticato”

Non so ancora padre

chi sono?

Gli chiesi!

Chi sei?

Che fai con quella palla?

“Non lo sai figliolo? Non sai il tuo ruolo?”

“Io sono Il Dio del sole”

Il Dio del sole? Gli domandai?

E che facciamo qua?

E lui mi disse

“Io creo il sole ogni giorno”

ed ogni giorno lo distruggo

per poi crearlo di nuovo il giorno dopo!”

Tu appallottoli quella cosa la ogni volta? Non ti bruci?

“No figliolo” Mi disse! Ed anche te l'hai sempre fatto! Solo che per un attimo

un istante solo avevi dimenticato il tuo ruolo

ora vai

prendi consapevolezza di ciò che sei

tu sei ...”

Io sono!

Io sono Un Dio vero?

“Come me Figliolo!”

“Vai! Verso la tua palla!” Disse

“Quella che ti sei scelto dai tempi dei tempi”

Guardai strabiliato ciò che avevo davanti

e mi ricordai quanto tanto assomigliasse a quel posto nel quale rotolavo faticosamente giorno e notte

quel posto nel quale sono stato venerato

per gioco

e poi ucciso

nel posto nel quale ho ascoltato le loro parole

preghiere

invocazioni

ma non avevo capito che

tutto ciò che chiedevano

in fondo

lo chiedevano a me

forse mi ero trasformato apposta

forse no

io ero il loro Dio

io

e questa palla

la terra

dove loro vivono.

Compresi in un istante la mia grandezza nei confronti di quella minuscola palla

il mio potere...

Mio padre mi salutò dicendomi

“Ora cosa farai figliolo?”

Ed io

Be..già che ci sono....per oggi...

non ho voglia...di smontare questo ben di “Dio”

appunto..

oggi si cambia...

dirò loro...

a quei piccoli signorini tanto problematici...

“PREPARATEVI A RUZZOLARE”

SONO TORNATO!”

Fine


Valentina.


dedicata a tutti i miei amici ruzzolafeci

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