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Vita, morte e Miracoli di un ruzzola merda .

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Vita

morte

e Miracoli

di un Ruzzolamerda

1

Vi vorrei raccontare la mia storia

ma per farlo bene

devo tornare indietro nel tempo

partire dall'inizio

Tutto cominciò quattro minuti fa

(questa è la mia concezione del tempo)

L'aria del mattino era bollente ma non troppo

me ne stavo tranquillo

con il mio cibo giornaliero

tra una duna ed un'altra

quando per puro caso

intravidi un muretto

o almeno ho compreso che voi lo chiamate così

Per me era una montagna quasi insormontabile

un muretto bianco

proprio alla fine della sabbia dove io

giornalmente mi rotolavo lieto

Vuoi per curiosità

che non sapevo d'avere

vuoi per strane sonorità che mi giungevano di continuo al mio apparato sensitivo

(che non sapevo d'avere)

Iniziai

lasciando con non poca titubanza

la mia merce rara da sola

al vertice ultimo

della spiaggia

(di cui io ignoravo l'esistenza di un nome così stranamente appropriato)

ad arrampicarmi per quel luogo sconosciuto

di un bianco apparente

tendente allo sporco

(il cui concetto di sporco mi era ignoto all'inizio di questa storia)

giunsi in uno strano luogo mai visto

e conosciuto

le mie giornate si svolgevano in modo assai regolare

in su e in giù

tutto il giorno

appallottolando di qua e di la

(appallottolare nel significato del termine racimolare la cibaria e portarla in giro più velocemente possibile alla ricerca di un riparo)

(la strana parola di cui sopra l'ho appresa tramite i vostri mezzi)

ed appena giunsi nel vertice più alto della ripida muraglia

muretto

o qual dir si voglia

nel mio termine letterario

“Grande percorso difficile da superare”

notai

e non con poca sorpresa

un mondo nuovo

pieno di colori

giganti chiacchieroni

luci

e tavoli

(riguardo al tavolo anche qui vocabolo acquisito nel origliarvi)

Riguardo ad acquisire

ed origliare

(vedi spiegazione sopra)

La prima cosa che mi venne in mente

(e non sapevo d'averla così elevata)

fu che la mia fine

dipartita

morte

(concetto compreso dalla favella altrui)

fosse giunta ad una vicinanza rilevante

ma poi compresi

nel peggior termine dei modi

come

quella strana razza mostruosamente gigante

(non vi confondete)

(Sto parlando con mezzi concepiti dal vostro strano dialogare)

dicevo

compresi

tramite l'avvicinarsi di un gigante più minuto

(al quale poi diedero definizione di bambino)

compresi

(oltre al fatto che la mia vita non era così immensurabilmente in pericolo)

il mio nome

o almeno

il nomignolo

la descrizione del mio essere

come insomma

venivo chiamato dalla vostra specie

anche se

io

ad oggi

sempre per le vie di fatto

“origlia

comprendi

ascolta

acquisisci”

avrei preferito l'altra descrizione

che ogni tanto

allegramente mi davate

credo

ma non sta a me deciderlo

c'era una grande differenza

tra

“Scarabeo stercorario”

e

“Ruzzolamerda”

e a dirvi la verità

il secondo

mi garbava

molto

molto di più

Comunque

tornando a noi

a me

a quel luogo nuovo e strano

non so come mai

riuscivo a comprendere ogni vostra parola

acquisirla

e farla mia

riuscivo man mano che passavano

quelli che voi chiamavate

“Minuti”

a realizzare l'ideologia del vostro strano mondo

adesso

mi fermerei un istante per una breve considerazione

Sarete anche dei giganti in confronto a noi

culturalmente più elevati e possenti

ma certo

ne dite

di Boiate....


fine della prima parte


V.

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